Tuesday, October 24, 2006

LORD RUTHVEN regresa de la .... TUMBA

Friday, October 13, 2006

un anticipo: MÁS LOCALIZACIONES











Aqui os añadimos algunas de las localizaciones del film. Son terrorificas, verdad?

Sunday, October 08, 2006

TRUTH IS BEAUTY



Mientras paso el fin de semana previo a la vorágine que se nos viene encima, una semana decisiva para concretar y recopilar los aspectos pendientes y necesarios de lo que nos queda antes de empezar a rodar, incluyendo una cita con Paul Naschy para tomar medidas de sus incisivos colmillos volando hacia su súbita transformación en Lord Ruthven, me tope ayer con un precioso blog que parece, de nuevo, dar señales repentinas de algo que va a pasar. El blog versa sobre los eventos, sobre la gente de Roma. Recuerdo que los pasajes más emocionantes de mi primera visita a la Ciudad los celebré en la turba romántica que hay entre la casa de Keats en Piazza Spagna y su tumba tras la pirámide de Gayo Cestio. Keats y Aubrey están hechos del mismo material. No sé cómo se os dará el italiano, pero creo que esto se lee bien...

vampiri a roma II

una leggenda vuole che alcuni tra i maggiori poeti romantici inglesi e anche italiani, siano stati vittime e succubi del vampirismo.

nel giugno 1838 lo scrittore greco Costantino Aristias scriveva:

...nell'isola [Lemnos] è sbarcato da alcuni giorni un Signore inglese assai ricco ed eccentrico, Lord Ruthven. Ha suscitato scandalo la condotta licenziosa del Signore inglese e dei suoi accoliti, giovanissimi ragazzi greci, albanesi e turchi, nonchè un italiano, un inglese e diverse ragazze tutte straniere, che organizzano festini a base di vino e tabacco in un atmosfera di nudità e lascivia incredibili...

ho incontrato Lord Ruthven la sera al porto, e sono impallidito per la sua somiglianza con un uomo, pure lui inglese e nobile, Lord Byron, che ho conosciuto nel 1823 quando fui introdotto nella Filikí Hetería [società segreta cui appartenevano i patrioti greci e che aveva contatti con la carboneria italiana ed europea] e morto nel 1824, secondo le cronache. Lui non ha dato segno di riconoscermi....

il 2 luglio il lord inglese ha lasciato l'isola con il suo Yacht Hyperione a seguito di sommovimenti organizzati contro di lui dal clero locale ma soprtattutto dalla sparizione di una giovane di 16 anni Thea S. che si dice si fosse fatta irretire con regali a salire sull'imbarcazione inglese...

alcuni anni dopo venni a sapere che Lord Ruthven è il nome del presonaggio di un romanzo di un inglese chiamato Polidori e intitolato il Vampiro, in cui l'autore accusava Lord Byron delle peggiori nefandezze...Polidoristhevampyre

(C. Aristias. Memorie di un patriota, 1856)

Byron e gli altri morirono di malattie apparentemente naturali ma che prevedevano SEMPRE versamenti di sangue dalla bocca e dal naso.

Byron era morto a MIssoloungi il 19 aprile 1824 di febbre non meglio chiarita ma versando sangue dalla bocca.

Lo stesso Polidori morì, secondo alcuni suicida ma secondo la versione ufficiale di morte naturale, riverso nella propria stanza dopo aver tossito grande quantità di sangue che fuoriusciva dal naso e dalla bocca il 21 agosto del 1821.

almeno altri due poeti dell'epoca morirono in maniera simile.

John Keats morì secondo la versione ufficiale, a Roma di tisi il venerdì 23 febbraio 1821, nella famosa casa di Piazza di Spagna.

ma ecco cosa scrive il dottor Clark che pochi giorni dopo eseguiva l'autopsia del poeta:

... il 2 dicembre 1820 venni richiesto dalla signora Anna Angeletti di venire a visitare il signor J.K., noto poeta, che soggiornava presso casa sua.

il giovane è ridotto in una condizione grave, debole, febbricitante, incapace di lavorare alla scrittura delle poesie che sta componendo, e con strane macchie bluastre sulla pelle che non mi spiego....

è gravemente ammalato di tisi.

i rimedi che gli ho prescritto non gli hanno giovato e l'ho trovato peggiorato quando sono tornato a trovarlo il 4 dicembre tanto che la signora Angeletti ha chiamato il prete Don Francesco.

costui mi ha fatto strani discorsi circa la malattia del poeta...

il giorno 12 dicembre Don Francesco mi ha avvicinando e dopo avermi parlato della malattia del giovane mio connazionale, mi ha spiegato la sua incredibile teoria, che egli sia succube di un demone, una lamia infernale e che necessiti di esorcismo. poichè egli eseguirà tale esorcismo il giorno 15 mi ha chiesto se voglio assistere come medico e testimone. ho accettato....

il giovane è stato portato nel chiostro della chiesa di Trinità dei monti e di qui in una sala interna appositamente preparata all'uopo.

qui alla presenza di altri due sacerdoti, di un infermiere incaricato di immobilizzarlo, tale signor Savino, e mia il prete ha compiuto un lungo esorcismo, durante il quale il giovane dapprima calmo, ha dato segni evidenti di furiosa agitazione, dimenandosi, urlando, digrignando i denti, e mi è parso che a un certo punto si sia terribilmente irrigidito, col collo terribilmente gonfio e vasto come un pitone, il viso rosso e la pelle bluastra e abbia pronunziato parole il lingua incomprensibile con una voce femminea che non era la sua....

(J.Clark, Memories of twelve years in Rome, Londra 1831)

nonostante tutti gli sforzi della medicina e della religione il poeta moriva tra la desolazione dell'amico Shelley e del pubblico dei suoi lettori inglesi.

una morte ancora più solitaria e triste rapiva il sommo poeta italiano Giacomo Leopardi.

Nel 1833 aveva seguito l'amico Ranieri a Napoli, al suo ritorno in patria. Per quattro anni il poeta viene assistito amorevolmente da Paolina, sorella dell’amico, senza ottenere alcun beneficio alla sua malattia polmonare dal mite clima partenopeo. Anche le sofferenze morali non cessano e il 27 maggio 1837 scrive al padre Monaldo: «I miei patimenti fisici giornalieri e incurabili sono arrivati con l’età ad un grado tale che non possono più crescere: spero che superata finalmente la piccola resistenza che oppone loro il moribondo mio corpo, mi condurranno all’eterno riposo che invoco caldamente ogni giorno non per eroismo, ma per il rigore delle pene che provo».

Colpito da un attacco d’asma, la morte lo raggiunge improvvisamente il 14 giugno 1837 all’età di soli 39 anni.

Questo dice la biografia ufficiale.

Ma stranamente nonostante le cure e l'assistenza degli amici il suo corpo va disperso.

nessuno sa con precisione che fine abbia fatto e perchè non sia stato seppellito in terra consacrata, dato che oltretutto non è malato di malattia ritenuta contagiosa, era un nobile, era famoso e poteva contare sull'appoggio di amici.

e qualcuno gli ha fatto la maschera mortuaria che potete vedere, in cui sembra quasi sorridere col volto affilato nella morte.

certo è che soffriva di accessi terribili di tosse e negli ultimi tempi specialmente la notte le sue lenzuola erano ritrovate sempre zuppe di sangue.

secondo alcuni, complice il proverbio ars longa vita brevis, la vita di molti artisti, dei più grandi deve essere breve, perchè la Musa che ispira la loro arte è un vampiro, che succhia loro la forza vitale e l'energia, ma li rende immortali.

le immagini: dall'alto in basso:

maschera mortuaria di keats

morte di byron

http://imagoromae.blogosfere.it/2006/03/index.html

Thursday, October 05, 2006

OS PRESENTAMOS A LOS AUTORES DE ESTE INVENTO


Buenos días a todos los que os interesais por nosotros.Aquí nos presentamos Antonio y yo, Alejandro. Somos los Directores de este proyecto. Llevabamos ya un tiempo queriendo presentarnos, no paramos de hablar del cortometraje, que si los actores, que si el equipo, que si el guión o la idea ... Y aún no nos conocíamos. Yo soy Alejandro Ballesteros, el de los pelos largos, burgalés de nacimiento, Sociólogo, profesor de Filosofía y Friki. El del pelo más corto es Antonio Curado "Kuratti", sevillano de Utrera, filólogo clásico, profesor de Latín y tan Friki o más que yo mismo. Jeje. Tuvimos la idea de rodar un cortometraje en febrero de este año, Polidori empezó a susurrarnos su cuento y lo demás ya lo conoceis. Ahora andamos un poco liados, ya os podeis imaginar como es esto de la preproducción (pelucas, dientes, vestidos, atrezzo, equipo, amigos, cervezas; todas esas cosas) pero no queríamos perder la oportunidad de saludaros. Y al mismo tiempo deciros que salimos solo nosotros dos en esta foto, pero que hay mucha gente detrás a la que queremos dar hoy un poco de protagonismo, hablamos de Angel, de Patricia, de Consuelo, de Yoli, de Jaime, de Cynthia, de David, del Sr. "Lapiz", de Conso, de Eugenio, de Belén, de María, de Chema, del restode actores, del SR. NASCHY y de tantos otros, amigos y amigas que nos ayudan a financiar este proyecto con un pedacito de su ilusión. Deciros que lo hacemos por vosotros, solo por vosotros.

Ah, se me olvidaba comentar que ya empezamos a aparecer en la "red", en Naschy.com, en Pasadizo.com, en AUllidos.com y pronto tendremos una pagina web para que podais seguir y conocer de mejor manera la historia del cortometraje "The Vampyre by John W. Polidori".

Seguimos en marcha. Y mucho silencio .... SE RUEDA.